Shivaratri

La notte di Shiva

Maha Shivaratri è la notte spirituale di Shiva, essa è considerata la più importante e la più sacra dell’anno.

Maha Shivaratri viene “celebrata” nella notte che precede il giorno di luna nuova tra febbraio e marzo, nel mese che il sistema astrologico indiano chiama Phalguna.
In questa occasione gli adoratori di Shiva digiunano per l’intero giorno e vegliano durante la notte, realizzando meditazioni, Laya Yoga con il mantra di Shiva e adorando Shiva attraverso il simbolo dello Shiva Lingam, aspirando con tutto il loro essere alla fusione con Paramashiva, Dio Padre.

I Veda affermano: “il Signore Dio Onnipotente ed Onnipresente risiede da sempre – in gran segreto – nel cuore di tutte le creature. Colmo di grazia, bontà ed amore egli offre la liberazione spirituale a tutti gli esseri coscienti, che si rivolgono a Lui con amore”.

“Shivaratri” significa anche “la notte in cui si riversa la Grazia Divina”. Proprio in questa notte gli yogi e gli adoratori di Shiva rimangono svegli, invocandoLo con tutto il cuore e con uno slancio incontenibile. Questo ci santifica e riempie di Grazia Divina tutta la nostra esistenza.

Durante la notte di Shivaratri nell’ashram di Swami Shivananda a Rishikesh (India), i devoti festeggiano seguendo un preciso rituale:
Digiunano completamente per l’intera giornata, partecipano ad una grande cerimonia spirituale, finalizzata a portare pace e benessere all’umanità, realizzano quasi ininterrottamente il japa yoga con la formula AUM NAMAH SHIVAYA, partecipano per tutta la notte ad una veglia collettiva nel tempio, nella quale ripetono all’unisono il mantra AUM NAMAH SHIVAYA, e contemplano lo Shiva Lingam per 45 minuti ogni 3 ore. Inoltre il maestro spirituale trasmette agli aspiranti preparati l’iniziazione Sannyas Diksha, accordando loro il titolo di sannyasin

Secondo molti saggi questo è il più importante messaggio spirituale di questo momento di Shivaratri; un messaggio spesso accompagnato da una richiesta forte verso una vita realmente spirituale: renditi utile (SEVA), con distacco e discernimento, per tutti gli esseri, vedendoli allora come delle manifestazioni di Dio. Per questo, è necessario sviluppare prima di tutto la forza di amare, e per sviluppare questa capacità di amare in maniera pura, sublime ed incondizionata dobbiamo sviluppare quanto più lo spirito di sacrificio (lo stato di abnegazione). Il fatto di renderti utile agli altri, con devozione e dono di sé, acquista un senso realmente spirituale solo quando lo facciamo in uno stato di amore profondo, capace di sacrificio e totale abnegazione. Allora quell’azione distaccata di renderti utile per gli altri, o in altre parole KARMA YOGA, è quella che ci determinerà in maniera decisiva l’evoluzione spirituale. Contemporaneamente, questo ci aiuterà a non dimenticarci mai di essere buoni.

Il segreto dell’intera Creazione viene simbolicamente rivelato nella descrizione tradizionale della forma di Shiva. Infatti, la semiluna sul capo di Shiva simboleggia la coscienza degli esseri umani; il fiume Gange che secondo la mitologia indiana cade dalle altezze trascendenti dei Cieli sulla testa di Shiva, per continuare poi, lungo i suoi capelli, fino alla Terra, simboleggia la misteriosa forza della vita universale; i serpenti che Shiva porta come bracciali e come segni della Sua Potenza Divina, rappresentano gli innumerevoli esseri animati.

Lui sta seduto in un monte d’argento, e uno dei suoi amici più cari è Kubera, il Dio della Prosperità. Ma anche se Shiva possiede già tutto, Egli porta sempre con sé la ciotola del mendicante, per ricordarci senza sosta che qualunque ossessività o attaccamento sono un ostacolo sulla via del progresso spirituale. Shiva è completamente distaccato da qualunque cosa, e grazie a ciò Egli è diventato l’incarnazione eterna della Suprema Grazia Divina.

I tre occhi di Shiva rappresentano i tre mondi (Loka). Il tridente di Shiva è il simbolo del passato, del presente e del futuro (i tre aspetti del tempo) come pure del trascendere le tre qualità o tendenze (Guna): SATTVA, RAJAS e TAMAS, che rappresentano i riflessi specifici della Trinità della manifestazione: BRAHMA, VISHNU e RUDRA-SHIVA. I tre mondi, la triade del tempo, e anche le tre qualità (guna) rappresentano la manifestazione del Principio Divino (Ishvara) nel cuore di ogni essere. Allora, quando la Grazia di Dio penetra in profondità nel nostro cuore, possiamo innalzarci fulminei verso Dio Padre (Paramashiva).

Shivaratri è un giorno molto favorevole, dal punto di vista spirituale, per tutti noi. Cade sempre nel quattordicesimo giorno del ciclo lunare, nel momento in cui la Luna è quasi completamente nascosta, mentre il Sole si trova nel segno dell’Acquario.

Descriviamo di seguito due esempi di meditazione interiore, giornaliera, che viene tradizionalmente realizzata per l’adorazione di Shiva:

1 “Venero colmo d’amore la sublime gemma del mio Sé Divino Eterno, Atman. Adoro fervidamente Shiva, che si trova da sempre nel Loto del mio Cuore. Lo imbevo nell’acqua cristallina della mia mente purificata, acqua immacolata che scorre dal fiume inesauribile della fede e della devozione. Adoro Shiva ADESSO, con i fiori profumati dello stato di Samadhi (l’estasi divina). Faccio tutto questo con aspirazione, per elevarmi eternamente dall’egoismo, dall’ignoranza e dalla sofferenza”.

2 “O Shiva, Tu davvero risiedi da sempre in me, nel mio Sé Immortale (Atman). La mente avvolta dall’amore che ti porgo è Parvati, la tua adorata Shakti (l’energia femminile manifestatrice). Le mie energie praniche sono al Tuo servizio. Il mio corpo è la Tua casa. Il mio agire in questo mondo, i cui frutti sono a Te offerti in modo incondizionato, sono altrettanti atti di adorazione per Te. Il mio sonno è Samadhi (l’estasi divina). I miei passi avvengono solo attorno a Te. La mia parola divinamente ispirata è una preghiera verso di Te. Qui ed ora, pieno d’affetto e modestia ti porto in offerta tutto quello che sono stato e che sono”.

 

 

Alla luce di quanto detto, dobbiamo comprendere che nella notte di Maha Shivaratri è importante essere e manifestare uno stato interiore di felicità ed avere un cuore ardente per il desiderio di Dio. E’ bene in questa notte dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e le sofferenze passate e presenti. In questa notte, per chi riuscirà a vivere lo stato di fusione con Shiva, basterà chiedere per ricevere.

 

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