Papa Francesco: a Pasqua evitate di mangiare carne di agnello o capretto

Ogni Pasqua è una vera e propria strage degli innocenti. Lo scorso anno la Lav affermò che Papa Francesco si fosse pronunciato contrario, da allora nessuna smentita ufficiale.

 

E’ passato un anno da quando la Lav dichiarò sul web che Papa Francesco Iavesse lanciato il seguente appello agli italiani : «a Pasqua sostituiscano la carne d’agnello e capretto con menù alternativi».Da allora nessuna smentita ufficiale è pervenuta alla stampa nazionale da parte delle sedi Vaticane.C’è dunque la speranza che anche Papa Francesco, il Papa del popolo si pronunci contrario a questa barba usanza così come il suo predecessore? Tutti gli animalisti nel mondo attendono questo grande giorno, che si spera arrivi proprio quest’anno.

La Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente da anni cerca di sensibilizzare gli italiani circa la mattanza pasquale di agnelli e capretti. «Sono per lo più cuccioli di 30-40 giorni, nati dopo cinque mesi di gravidanza delle madri, la cui fecondazione è regolata in maniera tale da poter macellare i piccoli quando pesano 8-12 chili», spiega la Lav. «L’esortazione a rispettare tutti gli esseri viventi, a cominciare dai più piccoli e dai più deboli, ha trovato un’eco forte nelle parole di Papa Bergoglio, che ha scelto di chiamarsi Francesco come il Santo di Assisi, e ha pronunciato parole memorabili, per le quali la Federazione ha deciso di ringraziarlo direttamente da piazza San Pietro. In questo spirito le associazioni invitano tutti a inserire nel precetto Pasquale il “no” alla carne di agnello e di capretto» aggiunge la Lav.

Il suo predecessore Benedetto XVI , affermò nel 2007 ( tal notizia è stata resa ufficiale ) durante un’ omelia della Settimana santa queste parole: “Gesù non mangiò agnello all’ultima cena… il sacrificio dell’agnello é un gesto nostalgico, privo di efficacia…(Benedetto XVI)” .

E’ dunque un rito non necessario in una società, la nostra, già impregnata di violenza e di morte, che serve soltanto a soddisfare gli interessi dell’industria alimentare.